12 giugno 2009 - lagunablè

KING NAAT VELIOV & THE ORIGINAL KOCANI ORKESTAR
(balcanica)

dalle ore 20,30 ingresso € 2,00

vai alla galleria fotografica di king naat veliov and the original kocani orkestar al tam tam suoni e culture dal mondo 2009

immagine tam tam 2009

 

Il nostro stato su Skype

Profilo Facebook di Tam Tam Srazz

sei sulla home page del tam tam suoni e culture dal mondo 2009vai alla pagina del programma del tam tam suoni e culture dal mondo 2009via alla pagina delle fotografie del tam tam suoni e culture dal mondo 2009vai alla pagina del taccuino del signor gvai alla pagina del blog del tam tam suoni e culture dal mondo 2009

Si parla spesso dei musicisti gitani come dei semplici virtuosi dell’imitazione: grande orecchio, grande tecnica, stop. In realtà nell’irrequieta cultura musicale tzigana, alla fase dell’assorbimento di una cultura “ospite” segue sempre un momento di pura, vertiginosa creazione. Per questo motivo la scia di ottoni, sassofoni e clarini lasciata nell’attuale Macedonia dalle bande dell’esercito ottomano, sostituendo già nel secolo scorso i tradizionali oboi, nelle mani dei Rom ha generato una specialità tutta tzigana: la brass band balcanica.
king naat veliov and the original kocani orkestarNella regione Balcanica, le bande costituite sul modello della fanfara sono soprattutto specialità tzigane. Dalla Serbia occidentale alla Macedonia, gli tzigani modificano con grande immaginazione il ruolo delle bande tradizionali. Queste bande musicali sono state create nel corso del 19.mo secolo su imitazione delle bande dell’esercito ottomano che sostituirono, dal 1928, le bande “Mehterhanes” dei giannizzeri turchi. Con tutta probabilità essi hanno preso il posto dei vecchi esempi tradizionali degli oboi(zurla o mizmar) e delle grancasse.
A Kocani, una città della nuova Repubblica di Macedonia, la muisca tzigana di banda viene chiamata Romska Orientala Musika. Nella Macedonia, la maggior parte degli tzigani sono mussulmani, i musicisti suonano sia per la loro stessa gente che per i gadjes, i non gitani. Essi hanno assorbito moltissimi stili con cui giocano costantemente tenendo comunque, anche nelle loro bande, la nozione orientale del contenuto e della linea melodica, adottate in precedenza dai suonatori di oboe che utilizzavano tecniche di respirazione continua e circolare.
Le introduzioni lente e improvvisate, sprovviste di battute, sono chiamate con il termine turco di “tadzim” o “trapeza” nella lingua macedone, le arie romantiche sono indicate in vari modi: “gazel” dal turco, “sevdak” o “sevdalinka” in macedone e serbo, termini anch’essi derivanti dal turco “sevda” che significa passione e amore. Queste “sevda”, squisitamente orientali, che sono state abbellite nelle aree urbane, hanno mantenuto l’intervallo di seconda aumentato, tipico della musica orientale. Gli stili sono quindi costantemente frammischiati, che siano essi turska (turchi), romski (gitani), bylgarska (bulgari), rumunski (rumeni) o srpsko (serbi). Oltre a queste influenze regionli, è posibile risalire all’ispirazione orientale degli tzigani fino alle radici della stessa poiché alcune melodie sono state importate dall’India. La maggior parte dei ritmi usati nei brani strumentali si basano su motivi di danze tradizionali chiamate “cocek”, nel caso di danze femminili, oppure “oro” per le danze collettive in circolo. Anche in questo caso le formule ritmiche sono tratte da fonti d’ispirazione antiche e moderne fino ad arrivare alla rumba ed alla salsa orientali.
La Kochani Orkestar propone un’interpretazione originale dei brani tradizionali, ma, grazie agli arrangiamenti del suo capo orchestra Naat Veliov, introduce anche degli elementi di modernità, fino ad eseguire nei suoi concerti delle cover “tzigane” di brani di Bob Dylan e Cheb Khaled.
Una girandola di timbri, accenti, colori, che esalta il ricco mosaico di ritmi e melodie meticce nate da queste parti dalla combinazione di Oriente ed Occidente. Musica sincera, sempre un po’ alticcia, struggente e travolgente a seconda delle occasioni, ricca di ritmi pirotecnici, carica di colori e di forti contrasti, e suonata con l’intensità (con creatività esecutiva, per uno spartito in continua trasformazione, come è tipico della cultura musicale piu’ “orale” che £scritta”) propria di qualunque esperienza gitana.
Questo genere musicale è stato portato alla ribalta internazionale dal film Underground del regista di Sarajevo Emir Kusturica, la cui colonna sonora, scritta e arrangiata da Goran Bregovic, è quasi interamente dedicata al repertorio delle brass band balcaniche. C’è però da chiarire che la Kochani Orkestar non è la fanfara di Undergorund, e che con Bregovic non ci sono stati e non ci saranno progetti comuni.
Sono comunque altre e numerose le collaborazioni che la Kochani Orkestar ha sviluppato: ha composto la colonna sonora di un documentario belga sugli tzigani mussulmani di Macedonia, ed in particolare sul fenomeno dervisci; ha partecipato alla messa in scena di Antigona di B.Brecht della compagnia Transteatro ed ha arrangiato ed eseguito tre brani di Vinicio Capossela nell’album “Live in Volvo”.
Una divergenza artistica all’interno della fanfara ha recentemente indotto il leader Naat Veliov ad una scissione dell’orchestra ed alla fondazione di quella che attualmente porta il suo nome e che annovera la maggior parte dei componenti originali.
A questa formazione si deve l’ultimo album ”Gypsy Folies” realizzato dalla Verlag Plane in Germania e d’imminente distribuzione anche in Italia.

Formazione:
NAAT VELIOV-tromba
ORHAN VELIOV-tromba
ELSAN ISMAILOV-sassofono,clarinetto
ALI MEMEDOSKi-darbouka
DALKRAN ASMETOV- tuba baritono
HIKMET VELIOV-basso tuba
REDZAIM JUSEINOV-percussioni